Congiuntivite

Congiuntivite

Anatomia e fisiologia del congiuntiva

Il termine congiuntiva si riferisce alla mucosa sottile e mobile che riveste la superficie interna delle palpebre superiori e inferiori, il rivestimento palpebrale e la superficie bulbare della 3ª palpebra e la parte anteriore del globo oculare (fino al punto di incontro con il limbus). Il diagramma 1 illustra le diverse aree anatomiche della congiuntiva.

Conjunctivitis diagram

La congiuntiva è formata principalmente dallo stroma, che a sua volta è suddiviso in uno strato fibroso profondo (perlopiù tessuto connettivo, vasi sanguigni e nervi) e uno strato ghiandolare più superficiale, che contiene il tessuto linfoide associato alla congiuntiva.

Al di sopra si trova l’epitelio congiuntivale, che contiene cellule caliciformi. L’epitelio congiuntivale è rivestito da un film lacrimale pre-oculare, che offre produzione e nutrizione alla congiuntiva.

Diagramma 1: anatomia della congiuntiva


Considerata la stretta associazione tra il film lacrimale e la congiuntiva, tutte le alterazioni che interessano una parte colpiscono anche l’altra. Le cellule caliciformi all’interno dell’epitelio congiuntivale sono responsabili della produzione della componente mucotica del film lacrimale; pertanto, una riduzione di queste cellule può causare una minore stabilità del film lacrimale e, di conseguenza, una patologia secondaria della cornea. Allo stesso modo, se avviene un’alterazione del film lacrimale, esiste il rischio che questa abbia un impatto sulla salute della congiuntiva, portando a patologie congiuntivali.

La congiuntiva è una mucosa estremamente esposta e risponde notevolmente agli stimoli dannosi a causa della sua ricca rete vascolare del contenuto linfoide. Dal punto di vista clinico è utile riuscire a distinguere tra i vasi congiuntivali superficiali e quelli dell’episclera profonda (l’iperemia di quest’ultimi può indicare la presenza di una malattia che può danneggiare la vista rispetto ad una patologia della superficie oculare meno grave).

Il diagramma XX riporta i vasi congiuntivali. Questi vasi sono sottili, estremamente mobili e frequentemente sono ramificati. Sono di colore da rosa a rosso chiaro e formano spesso pattern ad ansa. Quando sull’occhio viene applicata fenilefrina al 2,5%, questi vasi diventano facilmente bianchi. Questo può essere messo in evidenza per contrasto con i vasi episclerali più profondi come osservato nel diagramma XX. Come mostrato nell’illustrazione, i vasi episclerali sono più grandi, non sono mobili e hanno un aspetto rosso scuro. Ciascun vaso può essere osservato in modo più distinto e si ramifica solo raramente.Inoltre, diventano bianchi molto più lentamente in seguito all’applicazione topica di fenilefrina.

Esattamente come avviene per la la cute, la congiuntiva ha una “normale” popolazione batterica commensale. Alcuni studi hanno riportato che quasi tutti i batteri prelevati dalla congiuntiva e sottoposti a coltura da cani e gatti sani sono Gram positivi; tra questi i più comuni sono gli stafilococchi spp 1, 2. È importante conoscere la flora normale quando si valuta una potenziale patologia nella pratica clinica dei piccoli animali.

Panoramica della congiuntivite nei piccoli animali

L’infiammazione della mucosa oculare viene chiamata congiuntivite ed è osservata più frequentemente nelle cliniche per piccoli animali non specialistiche; di conseguenza, si potrebbe pensare che la diagnosi e il trattamento siano semplici. Tuttavia, a volte può essere problematico risalire alla causa originale.

I sintomi clinici della congiuntivite includono:

  1. iperemia congiuntivale
  2. scolo oculare
  3. edema congiuntivale (chiamato anche chemosi)
  4. emorragia (congiuntivale e sottocongiuntivale)
  5. inspessimento/tumefazione/ulcerazione congiuntivali
  6. formazione di follicoli
  7. prurito

Sfortunatamente, questi segni non sono affatto specifici e possono comparire anche nell’ambito di altri processi patologici. Allo stesso modo, considerata la sua natura reattiva, la congiuntiva diventa spesso infiammata in presenza di quasi tutti i processi patologici. La congiuntivite può portare ad arrossamento oculare, ma non tutti i casi di arrossamento oculare corrispondono ad una congiuntivite. È estremamente importante che quando si osserva un’infiammazione della congiuntiva vengano eseguiti test diagnostici per determinarne la causa. 

Il metodo più utile per classificare la congiuntivite prende in considerazione la sua eziologia. Esistono numerose cause potenziali di infiammazione congiuntivale e queste possono essere suddivise in cause primarie (incluse cause infettive, allergiche e ambientali) e secondarie (inclusi uveite, patologie degli annessi, traumi, corpi estranei, patologie immunomediate e neoplasie).

Nel cane, la congiuntivite è più spesso secondaria ed è conseguenza di un’alterazione degli annessi oppure di una cheratocongiuntivite secca. Al contrario, nel gatto è dovuta principalmente a patologie infettive primarie.

In alcuni casi non è possibile classificare la malattia in base alla causa; pertanto, la classificazione può basarsi sulla durata della patologia (ad es., acuta, cronica, ricorrente) o sull’aspetto dello scolo oculare (ad es., mucoso, purulento, emorragico).


Materiale di supporto

I diagrammi qui sotto mostrano nei dettagli alcune delle cause primarie e secondarie di congiuntivite in cani e gatti, che possono essere incontrati. Per ulteriori informazioni su altre cause, fare riferimento ai riferimenti o ad ulteriori letture.

Se non sei sicuro riguardo a qualsiasi caso oculare, dovrebbe essere presa in considerazione la conversazione con e/ o il rinvio a un oculista veterinario.

  1. Espinola MB and Lilenbaum W (1996) Prevalence of bacteria in the conjunctival sac and on the eyelid margin of clinically normal cats J Small Anim Pract 37: 364-366
  2. McDonald PJ and Watson DJ (1976) Microbial flora of normal canine conjunctivae. J Small Anim Pract 17(12): 809-812

 

Gelatt KN (Ed.) (1999) Veterinary Ophthalmology, 3rd ed. Lippincott Williams & Wilkins, Philadelphia

Heinrich C (2015) Assessing conjunctivitis in cats. Veterinary Times 45(20): 26-28

Heinrich C (2015) Assessing canine conjunctivitis. Veterinary Times 45(37): 28-32

Maggs DJ, Miller PE and Ofri R (Eds.) (2008) Slatter’s Fundamentals of Veterinary Ophthalmology, 4th ed. Saunders Elsevier, St. Louis, Missouri

Petersen-Jones S and Crispin S (Eds.) (2002) BSAVA Manual of Small Animal Ophthalmology. 2nd ed. British Small Animal Veterinary Association, Gloucester, UK

Oliver J (2012) Conjunctivitis in small animals: diagnosing and treating cases. Veterinary Times 42(16): 10-16

Turner S (2011) Focus on bacterial conjunctivitis: accurate diagnosis and treatment Veterinary Times 41(19): 32-33

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